La mediazione raggiunta nelle scorse settimane con autorevoli rappresentanti del Governo prevedeva per il rinnovo contrattuale del biennio 2004-2005 incrementi del 5% circa con aumenti medi mensili di 104 euro per la scuola e di 97,75 euro per i lavoratori pubblici.
Nei giorni successivi c’è stato un inspiegabile ed inaccettabile ripensamento.
Infatti essa comprende, nella media, categorie pubbliche non contrattualizzate che ricevono gli aumenti per legge, come magistrati e forze dell’ordine, e la dirigenza dello Stato.
Il lavoro pubblico qualifica e difende lo stato sociale, tutela i diritti dei cittadini, contribuisce a favorire lo sviluppo.
E’ inaccettabile pensare di utilizzare i soldi anziché per i contratti pubblici per darli alle imprese.
E’ strumentale il tentativo di isolare i dipendenti pubblici dagli altri lavoratori quando la mediazione raggiunta è rispettosa degli equilibri retributivi dei vari settori, pubblici e privati.
Il Governo deve confermare l’”intesa” raggiunta per i rinnovi contrattuali rispettando gli impegni assunti dalla Presidenza del Consiglio e dai Ministri dell’Economia e della Funzione Pubblica
Per la gravità della situazione i Sindacati confederali FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola proclamano le seguenti iniziative di lotta e di mobilitazione:
Roma, 24 maggio 2005