E' previsto per questa sera alle 19, a Palazzo Chigi, l'incontro tra governo e sindacati sui rinnovi del pubblico impiego.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, il governo potrebbe proporre aumenti superiori ai 95 euro chiedendo però in cambio il via libera di Cgil Cisl e Uil a uno 'sfoltimento' di 60 mila posti di lavoro nel pubblico impiego.
Temi che, per i sindacati, dovrebbero tuttavia essere discussi nella prossima tornata contrattuale, quella normativa. E non ora.
Ma a destare preoccupazione - riferisce sempre l'Ansa - e' soprattutto l'ipotesi di interventi sulla contrattazione integrativa: in particolare i sindacati temono un blocco dei fondi o un loro taglio in misura proporzionale al calo del personale nelle singole amministrazioni.
Non solo: potrebbe essere estesa anche agli enti pubblici non economici, agli enti locali e alla sanita' la possibilita' da parte del governo centrale di annullare gli accordi eventualmente raggiunti in sede locale.
Cgil Cisl e Uil, invece, vogliono ripartire dalla mediazione raggiunta l'11 maggio scorso (che prevedeva un incremento di 100 euro sulla busta paga dei ministeriali).
Sulle ultime ipotesi è negativo il giudizio del segretario della Fp-Cgil, Carlo Podda. ''Si tratta di tutte clausole ostative all'accordo - ha detto il sindacalista - non sarebbe possibile accettare l'allungamento di un anno dei contratti, una riduzione della contrattazione integrativa, uno scambio tra salario e ulteriore riduzione dell'occupazione''. Per il sindacalista, inoltre, non sarebbe parimenti accettabile che una parte delle risorse gia' concordate ''siano vincolate a processi non meglio identificati di produttivita' o mobilita''.