Prologo: aumenta il numero di posti di organico lasciati vacanti per pensionamento e coperti da supplenze annue; le 15 mila assunzioni in ruolo del 1° settembre 2004 riducono parzialmente la precarieta' ma non risolvono sostanzialmente il problema.
Atto I: la legge 143/2004 dispone all'art. 1bis "un piano pluriennale di nomine a tempo indeterminato che, nel corso del prossimo triennio, consenta la copertura dei posti disponibili e vacanti", da definire con decreto interministeriale.
Lo schema di decreto deve essere adottato entro il 31 gennaio 2005 e trasmesso alle Camere per acquisire entro 30 giorni il prescritto parere delle Commissioni.
Atto II: febbraio 2005. Il ministro Moratti, invece di presentare il decreto per il piano triennale di assunzioni, annuncia un piano quinquennale per l'assunzione di 200 mila persone nella scuola.
La cifra sembra esagerata ma in effetti corrisponde sostanzialmente alla previsione dei posti vacanti nella scuola per il prossimo quinquennio, ivi compresi quelli gia' attualmente vacanti.
Atto III: (prove generali) aprile-maggio 2005.
Si riparla del piano triennale previsto dalla legge 143/2004; da voci ufficiose anche di fonte sindacale si prospetta un'immissione in ruolo a settembre 2005 di 55-58 mila docenti e di altre decine di migliaia nel biennio successivo, con approvazione del decreto interministeriale nel Consiglio dei Ministri del 27 maggio 2005.
Atto IV: giugno 2005. Nessun decreto interministeriale e' sottoposto all'esame del Consiglio dei Ministri. Voci ufficiose parlano ora di un possibile decreto legge per rendere operativa (o per modificare) la legge 143/2004 che prevedeva il piano triennale di assunzioni. I tempi per l'immissione in ruolo dal prossimo anno si allungano pericolosamente, perche' le nomine in ruolo devono, per legge, essere conferite entro il 31 luglio per essere operative da settembre.
Epilogo: non e' ancora stato scritto. Il sipario non e' ancora sceso
sull'opera buffa del reclutamento previsto, deciso, annunciato,
disperso.