In data odierna, 18 febbraio 2005, è stata inviata al MIUR e al Dipartimento della Funzione pubblica, da parte della FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola, la lettera che contiene la proclamazione dello stato di agitazione di Docenti, Ata e Dirigenti Scolastici.
Le Organizzazioni Sindacali Confederali della scuola motivano la proclamazione dello stato di agitazione con le stesse ragioni che furono alla base dello sciopero del 15 novembre 2004: rinnovare il Contratto del comparto scuola scaduto il 31 dicembre 2003, rinnovare il Contratto della Dirigenza scolastica scaduto il 31 dicembre 2001, definire le modalità di immissioni in ruolo del personale docente e ata, ai sensi della legge 143/2004, a partire dall’anno scolastico 2005-2006, salvaguardare gli organici e l’offerta formativa dagli effetti della controriforma Moratti.
Di seguito il testo della proclamazione dello stato di agitazione
Roma, 18 febbraio 2005
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Al Gabinetto del Ministro dell’Istruzione
dell’Università e della Ricerca
Ufficio Relazioni Sindacali
Al Capo di Gabinetto del
Dipartimento della Funzione Pubblica
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ufficio Relazioni Sindacali
Roma, 18 febbraio 2005
Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della scuola e richiesta di esperimento della procedura di conciliazione.
Le Organizzazioni sindacali FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, ai sensi dell’articolo 2, della Legge n. 146 del 12 giugno 1990 come modificata dalla Legge n. 83/2000, proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola.
Lo stato di agitazione è motivato dal fatto che dopo lo sciopero nazionale del 15 novembre preceduto da numerosi momenti di mobilitazione territoriale, non c’è stata alcuna convocazione e tutte le richieste sono rimaste senza soluzione.
In particolare FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, nel riconfermare tutti gli obiettivi già esplicitati nel tentativo di conciliazione dell’ ottobre 2004, rivendicano:
Si richiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata Legge, convocando l’apposito Organismo di conciliazione costituito con D.M. n. 127 del 20 aprile 2000.
Si rimane in attesa di riscontro.