La Circolare del 11 febbraio 2005, prot. 288 DIP/UO4, si presenta con tono avvolgente, profilo basso (dopo le minacce di sanzioni disciplinari per i disobbedienti) e molto disponibile.
Che diamine!: l’Indire sta facendo formazione, l’Indire sta formando i tutor, voi scuole autonome diteci cosa avete deciso (nella vostra autonomia) sul tutor perché dobbiamo organizzare al meglio la formazione (“…meglio specificare gli ulteriori fabbisogni formativi delle istituzioni scolastiche…”).
Tutto semplice?
Esattamente il contrario, questa Circolare testimonia invece il cambio di passo del Ministero, che non riguarda né il rispetto delle leggi né il rispetto delle relazioni sindacali ambiti nei quali registriamo il più netto continuismo.
La nuova strategia del Ministero è di stampo avvolgente, niente scontri diretti (almeno per ora) ma una pressione continua per portare a casa risultati.
Infatti, non cambia nelle intenzioni il risultato finale da conseguire ma il percorso.
Perfino buffo, se non fossimo di fronte a questioni molto serie, il repertorio delle omissioni in questa Circolare.
Infatti, si omette di citare:
Questa Circolare evidenzia la “coda di paglia” del Ministero.
Infatti, ci si nasconde dietro l’Indire, “il notevole numero di docenti” iscritti ai corsi, presentandolo come un dato oggettivo che richiede risposte, senza assumersi responsabilità dirette per quelle scelte.
Insomma, furbizie che cercano di aggirare il grande movimento delle scuole che, per ragioni di merito, ha deciso di non attivare il tutor morattiano.
Che poi la Circolare dell’11 febbraio cozzi contro i fatti non importa ai nostri.
Vediamo i fatti, invece.
Il Ministro, mediante l’Aran, ha avviato a fine agosto una trattativa per disciplinare ai sensi dell’art.43 una serie di materie, ivi compreso il tutor.
Tutor che, nel frattempo, risultato bocciato (nelle rilevazioni dell’amministrazione) nell’80% circa delle scuole nettamente indisponibili a vedersi smantellare la propria organizzazione del lavoro e, peggio, a subire la gerarchizzazione degli insegnanti fra coloro che avranno un ruolo nel rapporto con i ragazzi e con le famiglie e tutti “gli altri”.
Conseguentemente all’apertura della trattativa, il Ministro chiede all’Indire di bloccare qualsiasi corso per tutor (già programmati) essendo l’attività di formazione strettamente connessa agli esiti di una trattativa. Infatti, non ci si forma a prescindere ma in relazione a fatti, compiti e circostanze.
Ben presto emerge che per il Ministero le trattative non sono trattative ma lodi. Ovvero, la logica è quella di chi non cerca soluzioni condivise ma chiede la firma sotto le sue posizioni. Da questa convinzione nascono fumisterie negli articolati variamente prodotti, scelte in palese contrasto con norme di legge. Il giudizio dei sindacati confederali è nettamente contrario a queste forzature.
Dalla fine di ottobre il negoziato non ha visto ulteriori incontri.
Ma a fronte di questo blocco delle trattative, ecco che:
La Circolare ha una, pretesa, chiave di volta che è individuabile nel riferimento all’ambito delle “autonome scelte delle istituzioni scolastiche”.
E’ singolare: il Ministero ha ridotto in questi anni l’autonomia scolastica ad un puro richiamo di stile, citata in quasi tutte le disposizioni ma sempre contraddetta, due righe dopo, con un netto centralismo nel momento in cui si arriva alle decisioni.
Ora, invece, per pararsi da attacchi verso questa richiesta di censimento ecco che l’autonomia può decidere sul rapporto di lavoro anche in assenza di un contratto nazionale e nonostante che lo stesso Ministero abbia affermato che bisogna attendere le conclusioni della contrattazione e nonostante che ciò sia scritto in un accordo sottoscritto dal Governo!
A fronte di questo palese tentativo di forzare la mano affinché vengano individuati i tutor morattiani “a prescindere” ci chiediamo per quanto tempo dovremo ancora assistere ad atti di simile prepotenza che cercano di scaricare nelle scuole conflitti e contraddizioni?
Interrogarsi è utile, sempre, ma occorrono anche le risposte.
Per quanto ci riguarda ribadiamo che i compiti previsti dal Decreto 59 per il tutor competono a tutti gli insegnanti, che siamo nettamente contrari all'impostazione del Ministero, e che ogni decisione deve attendere l'esito della trattativa contrattuale.
Insomma, per quanto ci riguarda rispediamo questa Circolare al mittente e diciamo al Ministero che l'Indire può attendere.
Allora lo sciopero generale che verrà formalmente proclamato dopo il presumibile fallimento del tentativo di conciliazione sarà importante anche per dare una risposta a questa gestione inaccettabile delle relazioni sindacali e del rapporto con le scuole, oltre che per il grande tema del mancato rinnovo contrattuale.
Sarà la migliore e più netta risposta ad ogni ingerenza e sollecitazione.
Roma, 24 febbraio 2005