Migliaia di lavoratrici e lavoratori ATA, che la pioggia battente non è riuscita a fermare, hanno manifestato oggi tutta la loro contrarietà e rabbia contro le politiche del Ministero che li colpiscono pesantemente e, con loro, colpiscono la scuola pubblica.
Decine di migliaia di posti di lavoro cancellati, risorse economiche sottratte alle scuole per pagare la propaganda alle leggi del Ministro Moratti, una esplosione del precariato oltre ogni immaginazione, una fatica priva di senso perché frutto dell’incuria e della negligenza del vertice politico del Ministero, lavoratori dichiarati inidonei dalle autorità sanitarie rispediti a fare lavori gravosi.
Chi ha manifestato, rispondendo da tutt’Italia all’appello di Cgil, Cisl e Uil, lo ha fatto perché è stanco di dover sopperire, con il proprio senso di responsabilità, alle scelte dannose del Ministero.
Impedire di lavorare bene e precarizzare la scuola non è altro che uno degli aspetti sui quali si fonda la politica di privatizzazione della scuola del Governo.
Adesso il Ministero è atteso a dare risposte. Risposte chiare e non impegni generici.
Altrimenti a Roma ci torniamo!
Roma, 1 dicembre 2005