Il recupero dell’Inflazione e le risorse necessarie.
Nella finanziaria non sono state previste le risorse necessarie neppure al recupero dell’inflazione reale per la cui copertura CGIL CISL e UIL hanno chiesto aumenti dell’8%. La risposta del Governo è che occorre ridurre ulteriormente gli organici nella P. A, cambiare le regole della contrattazione,imporre un tetto del 2% ai contratti, al massimo si può arrivare ad un recupero complessivo dell’inflazione del 3,7%.
Contro la mancata apertura del confronto e l’indisponibilità a garantire le risorse necessarie i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl e Uil hanno risposto dichiarando la mobilitazione e dichiaratolo sciopero generale di categoria del 15 Novembre.
Le rivendicazioni principali dello sciopero generale sono l’apertura del confronto contrattuale e l’acquisizione delle risorse necessarie al recupero dell’inflazione reale per tutti lavoratori della scuola.
L’ultimo contratto ha definito un netto miglioramento degli istituti contrattuali che riguardano il ruolo del sindacato e la contrattazione ai diversi livelli territoriali ed in particolare nella scuola, nonché i presupposti per costruire un processo di valorizzazione e di crescita professionale e retributiva di tutto il personale.
Lavalorizzazione professionale del personale ATA prevista dall’art. 49 è stata demandata alrinnovo del secondo biennio economico. La Moratti nell’ultimoconfronto con i sindacati della scuola ha tentato di sdrammatizzare la situazione informando che la disponibilità delle risorse per la trattativa del comparto scuola sono state certificate e per gli ATA ci sarebbero33 milioni di euro (6 milioni in meno di quanto previsti nella prima direttiva all’Aran). Se la disponibilità economica è questa non c’è spazio per la valorizzazione e il reinquadramento professionale per cui servono ovviamente risorse aggiuntive.
Stabilizzare il lavoro, riorganizzare i servizi scolastici e l’amministrazione periferica.
Negli ultimi anni con il processo di decentramento attuato dall’Amministrazione si sono aggravatele condizioni di lavoro: in sostanza si è usata l’autonomiasolo per scaricare sulla scuole una mareadi competenze. Nello stesso tempola scuola è stata colpita da pesantitagli agli organici del personale e alle risorse finanziarie. Provvedimenti di questo genere troveranno conferma anche nella legge finanziaria per il 2005 con ulteriore riduzione delle potenzialità dei servizi. Inoltre, l’attuazione della L. 53 colpirà già da questo annoanche i lavoratori ATA creando condizioni di ulteriore aggravio di lavoro tramite l’iscrizione degli alunni anticipatari, la riduzione degli organici conseguente alla diminuzione delle attività didattiche curriculari, la marginalizzazione dei servizi tecnici. La sottoscrizione del contratto 2002-2005, non è stato comunque sufficiente perché il MIUR desistesse dai suoi propositi di dividere il personale istituendo nuove figure professionali pagate con un ulteriore taglio degli organici ed il tutto indipendentemente dalla considerazione di quelle che sono le necessità di funzionamento corrette che l’autonomia scolastica richiede all’organizzazione dei servizi. Peropporsi a questo disegno bisogna anche essere capaci di fare le proposte giuste per valorizzare contrattualmente le professionalità dei lavoratori ATA, definire un modello organizzativo dei servizi funzionalealla riorganizzazione delle competenze della scuola autonoma e dell’amministrazione sul territorio.
Le proposte che l’Amministrazione ha ipotizzatoper realizzare la valorizzazione professionale privilegianosoluzioni, non condivisibili perché:
Le esigenze delle scuole sono cresciute soprattutto in ciò che riguarda l’ assistenza alla persona e all’handicap in particolare nelle scuole elementari e dell’infanzia.. Lacreazione di una unica figura As non è sufficiente a venire incontro a questa cresciuta domanda, anzii problemisi sono aggravati a causa della progressiva riduzione di organici.
Il nuovo profilo si caratterizza per compiti legati all'accoglienza e all'assistenza che dovrebbero essere parte integrante di una figura specifica per scuola . Compiti che il personale dell’area A già svolge quasi in tutte le scuole con gli incarichi organizzativi. Quindi,già da ora, si garantiscono i servizi alla persona con modalità organizzative che impegnano la generalità del personale.
Il lavoro nei serviziamministrativi
Le esigenze del lavoro nella scuola autonoma sono cambiate. I rinnovi contrattuali hanno cercato di tenerne conto anche attraverso l’attribuzione degli incarichi organizzativi (ex funzioni aggiuntive) al personale assistente amministrativo, ma si è trattato di soluzioni provvisorie. Il CCNL ha previsto il profilo del Coordinatore Amministrativo (area C) che si caratterizza essenzialmente come una figura professionale con maggiori competenze nell'area amministrativa contabile. Il rischio è che l'attuale profilo di coordinatore amministrativo sia utilizzato soltantocome figura professionale che svolge funzioni di vicariato e dicollaborazionecon il Dsga, specialmente su quei segmenti di lavoro (vedi contabilità) che vedono una sua responsabilità diretta.La realtà scolastica e l’esperienza lavorativa ci dicono invece che l’organizzazione dei servizi amministrativi ha bisogno di più unità che assuma maggiori responsabilità oltre a svolgere i compiti tradizionali.
Il lavoro nei servizitecnici
Per la funzione tecnicapossono valere le stesse considerazioni fatte per la funzione amministrativa, anche se le trasformazioni previste dalla L. 53 nella scuola superiore rendono la situazione più complicata, in particolare nell’Istruzione professionale.La realtà e l’esperienza lavorativa ci conferma che anche in questo settore esistono esigenze organizzative diffuse nella gestione dei reparti di lavorazione e dei singoli laboratori.
Nonostante la formazione sia un diritto sancito contrattualmente, finora il personale ATA non ha mai beneficiato di opportunità formative per colpa dell’inefficienza e dell’irresponsabilità del Miur. In questo modo sono stati bloccati i concorsi riservati. Il CCNL ha ripristinato all’art. 48 il sistema dei passaggi alle qualifiche superiori. In applicazione di questo articolo il 20 Luglio 2004, è stata definita un Intesa nazionale tra i sindacati della scuola e il Miur che impegna l’Amministrazione a:
Il fallimento del processo di decentramento in seguito alla riorganizzazione dell’amministrazione centrale e periferica attuata da questo governo è sotto gli occhi di tutti. Anche la Corte dei Conti dei Conti si è pronunciata contro la riforma dell’Amministrazione centrale e periferica censurandola ricomparsa sotto diverso nome dei vecchi provveditorati, la scomparsa dei Cis a supporto dell’autonomia scolastica, il ritardo cronico dei finanziamenti alle scuole. Una critica forte e autorevole a conferma delle nostre critiche alla riorganizzazione dell’amministrazione attuata dal ministro Moratti. Le scuole sono state lasciate sole e sovraccaricate di incombenze amministrative inutili che hanno aumentato i carichi di lavoro e la confusione amministrativa e gestionale. Nessun intervento, nessunaforma di sostegno sono stati predisposti per aiutare le scuole nella loro funzione progettuale e gestionale. L’unica alternativa, grazieall’autonomia, è stata la costituzione delle reti di scuole che ha supplito in molte situazioni alla mancanza di una proposta organica di assetto dell’amministrazione periferica.
Va evitato però che le reti di scuola diventino una nuova forma organizzativa burocratica.
Le direttrici su cui muoversi:
Con l’ultima quota del 2005si completeràla riduzione degli organici programmata dal governo 2003: 3200 postidi collaboratori scolastici in meno, una ulteriore riduzione del personale amministrativo e tecnico in rapporto ai tetti regionali. Questa gravissima situazione incide pesantemente sulle condizioni di lavoro e sulla qualità della scuola e non è sanabile nell’immediato. La legge 53 peggiora ulteriormente questa grave situazione determinando un quadro di ulteriore riduzione degli organici.
Lo sciopero del 15 è stato costruito anche per dare una risposta al governo e al Miur sul piano della tutela dei livelli occupazionali di tutto il personale della scuola e in particolare dei lavoratori ATA che sono stati colpiti duramente dal processo di privatizzazione dei servizi. Anche una inefficiente gestione degli organici contribuisce ad appesantire i carichi di lavoro e a creare disfunzioni e disservizi. Occorre evitare, come invece accade in alcune realtà, che il contratto di scuola sia lo strumento per forzarelo svolgimento diattività, sia pure necessarie al funzionamento della scuola, consoluzioni “domestiche” cheparino le conseguenze deitagli di organico. Questo vale per tutti i lavoratori ma in particolare per le attività svolte dai collaboratori scolastici (attività aggiuntive, assistenza all’handicap, progetti ecc.) e dagli amministrativi ed in particolare nelle scuole dove si registra la presenza dei lavoratori inidonei che sono stati obbligati a rimanere in servizio.
Una nuova proposta di determinazione degli organici delle scuole è necessaria perridistribuire il personale, oggi mal distribuito. Occorre individuare dei nuovi criteri per l’attribuzione degli organici che tengano conto della dimensione,della complessità di gestione e delleesigenze funzionali che i vari ordini di scuole richiedono.
La finanziaria 2005 prevede un solo investimento a sostegno dei servizi scolastici:la conferma di 375 milioni di euro per espandere il funzionamento degli appalti di pulizia nelle scuole. Si conferma quindi quanto stiamo sostenendo da tempo: il Miur e il Governo vogliono smantellare i servizi scolastici sostituendoli progressivamente con forme di lavoro precario. E’ una precisa responsabilità politica perché le risorse stanziate sarebbero, in realtà, sufficienti per assumere tutti i precari e dare stabilità anche ai lavoratori Co. Co. Co. e agli ex LSU impegnati negli appalti.
L'attuale sistema di assunzioni del personale Ata si basasu regole vecchie (T.U. 297/94L.124/99), . In sintesi, oggi per essere assunti a tempo determinato è sufficiente avere il titolo di studio previsto dal contratto; per essere assunti a tempo indeterminato oltre al titolo di studio è necessario aver maturato almeno 24 mesi di servizio.
Il numero dei lavoratori precari a tempo determinato èin forte crescita per responsabilità del Governo. A fronte di 90.000 posti liberi si sonocentellinatele immissioni in ruolo. Questo è un danno per i lavoratori e per la qualità della scuola. Perché a lavoro precario non può che rispondere servizio precario.
Occorre impegnare il Parlamento nello stanziamento delle risorse necessarie per l'assunzione del personale ata su tutti i posti vacanti.