La proposta di legge, in discussione alla Camera, presentata da esponenti di partiti di governo
• irreggimenta gli insegnanti e li consegna agli arbitri della politica
• mina la libertà di insegnamento e l'autonomia professionale costituzionalmente garantite
• espropria i docenti delle tutele individuali e collettive cancellando le RSU
• svilisce il rapporto di lavoro rimettendolo alla gestione unilaterale dell’Amministrazione
• stravolge le regole nazionali sul reclutamento prevedendo l'assunzione diretta da parte delle scuole
• gerarchizza la classe docente mortificando il lavoro d’aula
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, insieme alle rispettive Confederazioni, ribadiscono la propria ferma contrarietà alla proposta di legge e sono impegnate a mettere in campo, in tutte le sedi e a tutti i livelli, ogni possibile azione di opposizione e contrasto.
La prima risposta è la manifestazione di protesta generale, articolata in scioperi brevi per regione dal 15 al 28 ottobre, dall’astensione di tutte le attività aggiuntive per il giorno 29 ottobre e dallo sciopero generale nazionale del 15 novembre 2004.