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Il Ministro Moratti rifiuta ogni confronto

Comunicato stampa di Luciano Liscio
segretario regionale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

Mentre nella Scuola e nell’Università cresce la protesta, il Ministro Brichetto Arnaboldi Moratti continua a rifiutarsi al confronto.

Respinta ogni richiesta di sospensione della legge che sta destrutturando la Scuola Pubblica, conferma caparbiamente di voler procedere all’emanazione dei decreti attuativi che ancora mancano e, contemporaneamente, spinge perché il Parlamento approvi lo Stato Giuridico della docenza universitaria.

La protesta aumenta di giorno in giorno, nell’Università siamo alla sospensione delle lezioni, mentre nella Scuola è stata proclamata una maxi mobilitazione con assemblee nei posti di lavoro dal 7 al 19 ottobre, scioperi regionali dal 20 al 28 che si concluderanno il 29 con una giornata in cui il personale si limiterà a svolgere solo le attività obbligatorie.

I docenti, gli educatori, i dirigenti scolastici, gli amministrativi, i tecnici e gli ausiliari lucani sciopereranno il 20 ottobre per un’ora e il 15 Novembre per l’intera giornata.

Università e Scuola, oltre a chiedere il ritiro delle cosiddette riforme e delle proposte di militarizzazione della docenza, vorrebbero che la Finanziaria mettesse a disposizione le risorse necessarie per garantire investimenti, per consolidare gli organici, per permettere l’assunzione nei ruoli delle decine di migliaia di precari e per il rinnovo dei contratti.

Per noi della Basilicata c’è un motivo in più per protestare infatti l’assenza di investimenti ci penalizza anche perché i nostri giovani sono costretti a migrare nelle regioni del centro e del nord che propongono un’offerta formativa e strutture più adeguate.

Potenza 14 ottobre 2004

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