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Ma il Ministro Moratti di quale scuola parla?

La realtà è che nella “sua” scuola i diritti del personale e degli studenti non sono garantiti!

Pubblichiamo di seguito la risposta del Ministro Moratti ad una interrogazione parlamentare sul ritardo dello stipendio per i supplenti, sui ritardi nella compilazione delle graduatorie, sui disagi per gli studenti dovuti all’avvicendamento degli insegnanti, insomma su un inizio d’anno scolastico che, nonostante le ingannevoli dichiarazioni in conferenza stampa, fa acqua da tutte le parti.
Roma, 4 novembre 2004
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(Iniziative per garantire che siano rispettati i diritti del personale scolastico nonché degli studenti ad avere una scuola di qualità - n. 3-03880)

PRESIDENTE. L'onorevole Titti de Simone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03880
Interrogazione n. 3-03880 - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
- ci sono 84 mila pratiche relative a docenti precari, che hanno cominciato a lavorare sin dall'inizio dell'anno scolastico e che non hanno ancora ricevuto lo stipendio;
- il mancato disbrigo delle pratiche sarebbe da imputare al cattivo funzionamento del sistema informatico del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
- risulta che, al momento, in questo anno scolastico ci sarebbero circa 110 mila figure precarie, tra docenti e Ata, con contratti di assunzione fino al termine delle lezioni o dell'anno scolastico, a cui si aggiungono circa 50 mila precari con contratti temporanei;
- a questo si aggiunge il fatto che i ritardi nelle definizione e compilazione delle graduatorie di istituto determinerà disagi sia ai docenti che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in quanto le attuali assegnazioni sono state effettuate fino all'arrivo degli aventi diritto, che non si sa quando avrà luogo, con relativo successivo avvicendamento sulle cattedre di docenti diversi e conseguente ripercussione sulla continuità didattica ad anno scolastico ormai avviato;
- risulta in crescita la popolazione scolastica, con un incremento di circa 20/40 mila alunni l'anno;
- l'amministrazione scolastica ha elaborato la dotazione organica regionale per l'anno scolastico 2004/2005 sulla base di dati di previsione tesi solo a dimostrare la necessità di ridurre il numero dei docenti, ma questi numeri si sono dimostrati da subito inattendibili nella maggioranza delle regioni;
- del piano pluriennale delle assunzioni del personale precario di cui alla legge n. 143 del 2004 non si hanno notizie e non risulta essere previsto alcun finanziamento;
- le classi risultano sempre più numerose ed affollate, anche in presenza di alunni portatori di handicap, con conseguenti ripercussioni sulla qualità della didattica e sulla possibilità per i docenti di seguire in maniera accurata e approfondita il percorso scolastico degli alunni -:
quali soluzioni intenda adottare perché siano garantiti e rispettati i diritti del personale docente e non docente, nonché quello degli studenti ad avere una scuola di qualità per tutti e per tutte.

(2 novembre 2004)

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor ministro, la situazione degli organici scolastici non ha mai raggiunto una situazione di emergenza come quella di quest'anno. Il numero degli insegnanti è fortemente diminuito a causa dei vostri tagli; vi sono scuole e sezioni che non possono aprire e le classi sono sempre più sovraffollate. Ottantaquattro mila docenti precari al lavoro fin dall'inizio dell'anno scolastico non hanno ancora ricevuto lo stipendio.
È una situazione grave, anche a fronte del fatto che la sua politica ha prodotto 160 mila precari solo in questo anno scolastico, ed a ciò si aggiungono i ritardi nella definizione delle graduatorie e, quindi, delle assegnazioni agli istituti dei docenti, il che sta determinando moltissimi disagi.
Inoltre, del piano pluriennale delle assunzioni non vi è alcuna traccia, mentre provvedimenti all'esame del Parlamento, in particolare quello sullo stato giuridico, configurano un ulteriore durissimo attacco alla condizione ed ai diritti degli insegnanti.
Noi le chiediamo se intenda adottare nuove soluzioni per correggere questa grave situazione.

PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dottoressa Moratti, ha facoltà di rispondere.

LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei anzitutto precisare che le scuole autonome provvedono direttamente ai contratti di lavoro del personale e alla comunicazione dei dati al sistema informativo del Ministero dell'istruzione che, a sua volta, li trasferisce al Ministero dell'economia e delle finanze per il pagamento degli stipendi.
Queste procedure naturalmente richiedono riscontri e verifiche e, quindi, non è sempre possibile effettuare il pagamento del primo stipendio nello stesso mese di assunzione. Comunque, per quanto concerne l'anno scolastico in corso, le pratiche per il pagamento degli stipendi ai professori incaricati e supplenti sono state tutte completate.
Vorrei ricordare che in passato, invece, gli insegnanti aspettavano anche molti mesi prima di ricevere il primo stipendio. Il Ministero dell'economia e delle finanze ha comunicato, infatti, a fine settembre, di aver provveduto alla registrazione in banca dati di 67.228 contratti a tempo indeterminato e determinato e di 53.356 contratti per supplenze. Per i rimanenti contratti, il Ministero dell'economia e delle finanze ha informato che i pagamenti saranno effettuati entro questa settimana.
Per quanto riguarda le graduatorie permanenti, vorrei ricordare che il Parlamento, con il voto di tutti i gruppi, ha definito nuovi criteri per la loro riformulazione il 27 luglio scorso, lasciando così all'amministrazione solo 25 giorni per ridefinire le graduatorie permanenti e provvedere alle nomine.
L'amministrazione ha provveduto con procedura per ricoprire tutti gli incarichi di ruolo, tutte le supplenze annuali, e tutti gli insegnanti hanno preso servizio prima del primo giorno di scuola. L'interrogante si riferisce alle supplenze brevi, quindi a quelle di due o tre giorni; vorrei ricordare che anche queste hanno subito un sensibile miglioramento in termini di procedure rispetto agli anni passati.
Ricordo che, prima dell'insediamento dell'attuale Governo, queste procedure si prolungavano fino al mese di gennaio o febbraio.
Per quanto riguarda l'incremento della popolazione scolastica, esso è dovuto agli anticipi delle iscrizioni, che l'amministrazione ha ritenuto utili per fornire risposte sociali alle famiglie che ne fanno richiesta, ad una lotta contro la dispersione scolastica, che è diminuita di due punti percentuali (quindi, grazie alla nuova politica, 70 mila ragazzi sono rientrati nel sistema scolastico) e all'incremento degli alunni immigrati.
Preciso inoltre che vi sono stati un incremento della popolazione della scuola dell'infanzia, una sostanziale stabilità nella scuola primaria ed un rilevante decremento nella scuola secondaria, compensato da un aumento pressoché corrispondente del numero degli alunni nella secondaria di secondo grado. Tutte le variazioni in aumento nell'organico sono state soddisfatte con i corrispondenti necessari incrementi di posti nel rispetto dei parametri fissati dalle disposizioni vigenti, evitando in tal modo l'affollamento delle classi.
Per quanto riguarda il piano triennale delle assunzioni, la sua approvazione è subordinata alla copertura degli oneri da parte della legge finanziaria. Tuttavia, vorrei ricordare che questo Governo ha diminuito del 30 per cento il precariato storico che aveva trovato, attraverso le 77 mila assunzioni eseguite dall'estate 2001 all'estate 2004.
Da ultimo, intendo precisare che il numero complessivo dei posti di sostegno è aumentato in media di circa duemila unità l'anno, coerentemente con il numero di incremento degli studenti, senza modificare i parametri vigenti.

PRESIDENTE. Invito tutti i colleghi ed i rappresentanti del Governo ad attenersi ai tempi.
L'onorevole Titti Simone ha facoltà di replicare.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, davvero non so a quale scuola il ministro Moratti si riferisca quando ci fornisce i suoi dati, in quanto questa non è di certo la situazione della scuola italiana.
Avevate promesso un inizio di anno scolastico regolare e che tutti i docenti sarebbero stati in cattedra sin dal primo giorno; tuttavia, così non è stato, signor ministro. Infatti, la situazione degli organici è nel caos e voi lo sapete benissimo!
Fino alla fine di ottobre erano ancora in via di pubblicazione le graduatorie di prima fascia mentre per la seconda e la terza fascia probabilmente dovremo aspettare la Befana; ciò non era mai successo! Signor ministro, le ricordo che le tre fasce sarebbero dovute essere operative dal 1o settembre. Tutti questi ritardi nel meccanismo delle nomine e delle supplenze stanno causando fortissimi disagi nelle scuole, in primis agli alunni, visto che si registra un'interruzione della continuità didattica.
Solo a Roma, signor ministro, mancano ancora all'appello 4 mila docenti; siamo o non siamo al caos? A me pare proprio di sì! Ciò è frutto di una politica sbagliata, dei vostri tagli, dello stravolgimento dei punteggi delle nomine, della precarizzazione (nella scuola pubblica ci sono 250 mila insegnanti precari). Dov'è il vostro piano delle immissioni in ruolo? Non vi pare grave non pagare lo stipendio per due o tre mesi ad insegnanti precari che già guadagnano molto poco? Intanto, ci sono scuole dell'infanzia che non possono aprire, sezioni che non possono aprire e classi sempre più affollate. Si registrano liste di attesa interminabili per accedere alla scuola dell'infanzia; alla faccia della generalizzazione!
Signor ministro, si rechi a Soliere, dove i genitori di 21 bambini si sono autotassati di 150 euro al mese per pagare quattro insegnanti e due bidelli che il ministero ha negato. Riteniamo si sia raggiunto proprio il fondo! Per tale motivo, il mondo della scuola si prepara a partecipare ad uno sciopero generale che, signor ministro, lei certamente non potrà ignorare!

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