CGIL SCUOLA
CGIL SNUR
26 MARZO
SCUOLA,
UNIVERSITA’, RICERCA, AFAM
SCIOPERANO UNITE.
LE NOSTRE RAGIONI
Il 26 marzo CGIL, CISL, UIL
chiedono a tutti i lavoratori italiani di manifestare con lo
sciopero e la presenza nelle piazze la loro volontà di cambiare
una politica economica che sta impoverendo il Paese, di restituire
ai lavoratori il reddito che hanno perduto, di difendere i diritti
fondamentali di cittadinanza quali le pensioni e la sanità.
Tra questi diritti fondamentali
ci sono il diritto ad un’istruzione di qualità per tutti, dalla
scuola dell’infanzia all’università, ed il diritto ad avere una
ricerca forte al servizio dello sviluppo e della qualità della
vita.
L’attacco ai diritti garantiti
fino ad ora da scuola, università e ricerca è uguale all’attacco
che si registra nei punti più delicati ed importanti del nostro
sistema.
Per questo è necessaria una
risposta di lotta che veda l’intero mondo del lavoro unito.
Il 26 marzo, Scuola, Università e
Ricerca scioperano per l’intera giornata per denunciare e lottare
contro politiche che mettono in discussione il futuro del Paese.
Scuola.
La Legge Moratti riduce drasticamente l’offerta di istruzione
pubblica, riduce di un anno l’obbligo scolastico, introduce un
anacronistico canale duale dopo la media, riduce la scuola
dell’infanzia a luogo di custodia. Il primo Decreto attuativo, del
quale chiediamo il ritiro, peggiora i contenuti stessi della Legge
trasformando il Tempo Pieno ed il Tempo Prolungato in un
doposcuola. Gli interventi sul personale sono caratterizzati da
tagli continui di organici, da una precarizzazione che non ha
precedenti per numero di lavoratori coinvolti, dall’affidamento a
privati di servizi pubblici mediante gli appalti.
Università.
E’ al centro di un attacco che ha lo scopo di minarne il carattere
pubblico e universale, attraverso provvedimenti che riducono
costantemente i finanziamenti, sopprimono l’autonomia,
precarizzano tutto il personale ed in particolare la docenza e per
questa via uccidono la ricerca universitaria. Viene cancellata la
grande tradizione culturale delle Accademie e dei Conservatori
musicali. Si vuole un’Università pubblica più debole e marginale
per un Paese più ignorante e controllabile attraverso i mezzi di
comunicazione, un Paese dove la cultura è solo per i ricchi.
Ricerca.
Le controriforme Moratti tagliano i fondi agli enti e agli
istituti, introducono il controllo del potere politico sulle
istituzioni, prefigurano un Paese nel quale l’innovazione non
serve perché le imprese saranno competitive grazie alla precarietà
del lavoro ed al taglio dei salari e delle garanzia contrattuali.
Un Paese più povero perché esporta i cervelli migliori e deve poi
comprare a caro prezzo dall’estero i benefici della ricerca.
Contratti.
A questa grave situazione si aggiunge il mancato rinnovo dei
contratti di lavoro per il quadriennio 2002 – 2005 di Università,
Enti di Ricerca, Enea, Alta Formazione Artistica e Musicale,
Dirigenti scolastici ed il mancato rinnovo del contratto biennale
2004 – 2005 del personale docente ed ata della scuola.
C’è un progetto politico
regressivo che lega intimamente quanto avviene nella Scuola,
nell’Università, nella Ricerca.
Questo progetto ci vuole tutti
più deboli, più ignoranti ed indifesi di fronte alla vita, più
asserviti al potere, più poveri di reddito e di cultura.
Per questo è importante che il 26
marzo tutti i lavoratori di Scuola, Università e Ricerca siano in
prima fila in tutte le manifestazioni a testimoniare un chiaro
NO alle politiche del Governo e a rivendicare che Scuola,
Università, Ricerca sono un patrimonio insostituibile di tutto il
Paese.
Le Segreterie Nazionali
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