Il Governo ha posto rimedio, con alcuni emendamenti, agli aspetti più iniqui di un recente provvedimento legislativo sul precariato.
Nonostante questo risultato, frutto della nostra iniziativa e dell’impegno delle associazioni dei precari, i problemi non sono risolti e lo scontro continuerà nelle aule dei Tribunali.
Non si possono accettare scelte fuori da ogni razionalità (come cambiare le regole quando i termini per presentare le domande sono già scaduti) o soluzioni inique e pasticciate (come la definizione di punteggi specifici per il servizio prestato in situazioni particolari che richiederebbero ben altre risposte).
Mentre siamo alla ottava modifica in poco più di tre anni delle graduatorie permanenti, denunciamo il perdurare di una situazione ogni giorno più pesante:
Settembre deve vedere un grande movimento sui diritti e sul lavoro per impedire che la precarietà e la riduzione delle risorse diventino il modo ordinario di funzionamento della scuola pubblica.
Roma, 28 luglio 2004