LA RIFORMA CHE NON C'è

Finalmente pronto l'atto di indirizzo sull'art. 43 del CCNL

Dopo una preparazione durata oltre un mese finalmente, probabilmente complice il risultato elettorale, è pronto l’Atto di indirizzo all’Aran sull’art.43. Al proposito vale la pena di ricordare che, di fronte ad una nostra precisa posizione volta a respingere ogni intervento unilaterale su materie oggetto di contrattazione, nel corso dell’incontro con il Ministro Moratti del 6 maggio, il Ministro stesso aveva assunto l’impegno a predisporre il relativo Atto di indirizzo. Il testo, il cui contenuto non ci è ancora noto, è già stato inviato al Dipartimento della Funzione Pubblica e all’Aran.Per quanto riguarda una prima valutazione è indubbio che il riconoscimento che la contrattazione ha un ruolo non comprimibile rappresenti un risultato di grande rilievo, frutto della determinazione delle organizzazioni sindacali e frutto della forte pressione esercitata dal movimento di lotta di questi mesi.

Il contesto nel quale si colloca l’Atto di indirizzo è il seguente.

Al momento della chiusura della trattativa contrattuale all’Aran per la definizione del Contratto 2002 – 2005, essendo già stata approvata la Legge 53 e per evitare che in assenza di norme contrattuali il Governo intervenisse unilateralmente su materie che riguardano il rapporto di lavoro, vennero acquisiti dalle Organizzazioni sindacali i seguenti obiettivi:

  • un ruolo più puntuale della contrattazione di scuola su tutte le materie che riguardano organizzazione del lavoro, orario e retribuzione (art.6, lett. h) e i));

  • l’esplicita esclusione di ogni intervento unilaterale in relazione all’attuazione della Legge 53 durante la vigenza del quadriennio contrattuale.

E’ l’ormai stracitato art.43 che riportiamo:

ART. 43 – NORMA DI RINVIO

1. La disciplina di cui al presente (n.d.r: Capo IV – docenti) e ai precedenti Capi (n.d.r: Capo II - relazioni sindacali; Capo III – norme comuni) è suscettibile delle modifiche che in via pattizia si renderanno necessarie in relazione all’entrata in vigore della legge n.53/2003 e delle connesse disposizioni attuative.

E’ noto che, in sede di attuazione della Legge 53, il Miur si guardò bene dal dare mandato all’Aran, tramite il Governo, per l’apertura di una trattativa e che con il Decreto legislativo 59 ha voluto disciplinare aspetti che riguardano competenze contrattuali, in primis il tutor. Infatti, con il predetto decreto, sono stati individuati orario e profilo. Val la pena di ricordare, però, che la Legge 53 è intervenuta anche su altre materie contrattuali, ad esempio la durata della mobilità che si vorrebbe portare a cadenza biennale.

Dopo reiterate richieste, in assenza di risposte effettive, i sindacati confederali hanno impugnato al Tar del Lazio le norme attuative e hanno diffidato il Ministro a procedere. Fra i vari motivi veniva evidenziata nel ricorso e nella diffida l’invasione di prerogative contrattuali ed il mancato rispetto delle previsioni contrattuali (per altro sottoscritte per conto del Governo dall’Aran!).

Le nostre ragioni e la protesta in migliaia di scuole sono state così forti e di merito che il Ministro si è visto costretto a ritornare sui suoi passi. Siamo di fronte ad un risultato netto ed inequivoco in relazione alla nostra richiesta e all’affermazione del principio del rispetto delle competenze della contrattazione.

Dall’emanazione dell’Atto di Indirizzo deriva che nelle poche scuole nelle quali i Dirigenti scolastici avevano proceduto all’individuazione del tutor si deve fermare ogni attuazione.

Infatti, l’apertura della trattativa contrattuale blocca scelte su materie non disponibili perché contrattuali.

Per la Cgil Scuola non ci possono essere questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro sulle quali interviene con atti unilaterali la Legge.

E’ evidente che ciò che abbiamo detto come Cgil Scuola in questi mesi sul tutor non cambia di un millimetro di fronte all’apertura di un tavolo contrattuale.

In previsione dell’apertura delle trattative siamo impegnati ad articolare le nostre posizioni unitariamente con Cisl e Uil e a produrre tutta l’informazione e tutte le sedi di confronto con i lavoratori possibili anche in questa fase.

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