INSEGNANTI:
ZITTI E MUTI!
Comunicato stampa del
Segretario della CGIL Scuola di Potenza Paolo Laguardia
La Cgil scuola di Potenza denuncia il clima di vuota propaganda
e di grave intimidazione nel quale si stanno svolgendo le
conferenze di servizio sulla controriforma Moratti.
Non contenta di aver predisposto una bozza di decreto sul primo
ciclo di istruzione senza alcun coinvolgimento della categoria, di
aver gettato la scuola italiana nel caos con una circolare sulle
iscrizioni che anticipa modelli organizzativi ancora non approvati
definitivamente dal Parlamento, la ministra continua imperterrita
nell’attività propagandistica. Dopo gli spot pubblicitari, i
depliants illustrativi diffusi nelle scuole, gli opuscoli allegati
ai maggiori periodici nazionali, le agende agli insegnanti
(materiale pagato con i fondi per l’autonomia sottratti alle
scuole!), è la volta delle conferenze di servizio organizzate su
tutto il territorio nazionale.
La ricetta è semplice. Si convocano un buon numero di
insegnanti, si dà ordine ai Direttori Regionali, trasformati per
l’occasione in pubblici imbonitori, di pubblicizzare i contenuti
di una riforma che non c’è. A sostegno un paio di dirigenti
scolastici di scuole che hanno avviato la finta sperimentazione
prevista dall’art. 1 del D.M. 61/03. Dibattito zero. Minacce a
quanti osano dissentire.
Questo schema è stato adottato fedelmente in Provincia di
Potenza. L’ultimo episodio riguarda una conferenza di servizio
tenuta dal Direttore Regionale Inglese agli insegnanti di tre
Circoli Didattici di Potenza. Dopo un’ora di messaggi promozionali
si apre il “dibattito”. Due interventi in tutto. Al terzo docente
viene negata la parola. Un insegnante elementare, dopo aver
smascherato l’operazione propagandistica, esprime e motiva il suo
dissenso alla controriforma. Prima deve rintuzzare l’offensiva di
un Dirigente Scolastico “sperimentatore” che tenta di strappargli
il microfono, poi deve subire le minacce del Direttore Regionale
di possibili provvedimenti disciplinari (che comunque, magnanimo,
afferma non prenderà).
La Cgil scuola, nell’esprimere tutta la solidarietà
all’insegnante, per giunta rappresentante sindacale della sua
scuola, stigmatizza l’atteggiamento inqualificabile del Direttore
Inglese, sintomo evidente di un clima intimidatorio nel quale si
vuole che gli insegnanti siano sudditi, pieghino la testa e
accettino supinamente una pessima riforma della scuola.
A tutto questo bisogna porre fine. Le migliaia di
insegnanti, genitori, cittadini, studenti che si sono ritrovati in
piazza a Roma il 17 gennaio a difesa del tempo pieno e prolungato
e per il ritiro del decreto sulla scuola primaria sono la risposta
civile e democratica ad ogni atto di arroganza ed ad ogni
tentativo di dequalificare la scuola pubblica.
Potenza, 22 gennaio
2004 |