Decreto attuativo ... Sindacati e Ministro a confronto
Si è svolto oggi, presso il MIUR, il
previsto incontro, richiesto dalle organizzazioni sindacali, con
il Ministro Moratti per un confronto sulle ricadute sul personale
del decreto attuativo sul primo ciclo di istruzione.
Erano presenti, oltre naturalmente al
ministro Moratti e al sottosegretario Aprea, le OOSS CGIL, CISL,
UIL scuola, lo Snals, la Gilda, l’UNAMS e l’ANP.
In apertura il Ministro ha voluto rispondere
alle critiche mosse al decreto attuativo del primo ciclo di
istruzione, approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri
il 23 gennaio ed ancora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale.
Questi le dichiarazioni del ministro:
·
Mancanza di un piano finanziario adeguato, non c’è
un finanziamento diretto, ma saranno messi a disposizione
finanziamenti derivanti dal bilancio del MIUR (legge 440) e dalla
finanziaria. Complessivamente 141 milioni più 45 milioni per gli
anticipi scolastici.
·
Risorse e tempi per la formazione, non appena il
decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, partirà la
formazione, già predisposta per quanto riguarda inglese ed
informatica. Verranno formati prioritariamente i docenti
referenti, individuati dalle scuole. I pacchetti formativi sono
stati predisposti dall’IRRE che metterà a disposizione le migliori
pratiche della sperimentazione attuata nella scuola elementare.
·
Scuola dell’infanzia, quest’anno è stata aumentata
la quota di organico sia in diritto che in fatto
·
Anticipi e introduzione di nuove figure professionali e
adeguamento strutture, è prevista la riqualificazione mirata
dei docenti in servizio e saranno possibili nuovi aumenti di
organico
·
Scuola primaria, riguardo alla diversificazione dei
tempi scuola introdotta dal decreto, essa è dovuta all’esigenza di
dare risposte diversificate alle famiglie che esprimono esigenze
personalizzate, ma tutto ciò non toglie nulla alla unitarietà
della classe (!!!), già oggi nella scuola autonoma si lavora per
gruppi. L’orario e le attività opzionali contribuiscono a
realizzare i piani di studio e l’esito del profilo educativo
finale del primo ciclo. La fase di transizione, che dura un anno,
deve realizzare gradualità e flessibilità.
·
Docente tutor, la formazione riguarda tutto il
personale che potrà essere interessato a svolgere questa funzione.
·
Scuola secondaria di I grado, la fase di transizione
che dura tre anni introduce elementi di gradualità che
permetteranno di gestire processi di riconversione del personale e
di rivedere le classi di concorso
·
Uso degli esperti, in realtà le possibilità di
utilizzo degli esperti sono limitatissime in quanto essi agiscono
solo nell’area di opzionalità.
·
Nuovi decreti attuativi, sono pressoché pronti i
decreti riguardanti l’alternanza scuola lavoro, il diritto dovere
all’istruzione, e l’istituzione del servizio nazionale di
valutazione. Propone di lavorare insieme alle OOSS su tavoli
tecnici per quanto riguarda gli organici e l’organizzazione delle
scuole, su tavoli politici per quanto riguarda i decreti in
preparazione.
La CGIL scuola,
rappresentata dal segretario generale Enrico Panini, ha così
ribadito:
·
La risposta della CGIL scuola, unitamente alla CISL e alla
UIL scuola, e alle confederazioni sindacali, all’approvazione del
decreto, è stata la mobilitazione del 28 febbraio e il mandato
legale consegnato agli uffici legali di impugnare al TAR il
decreto attuativo per illegittimità.
·
Il dissenso di merito è profondo e
sufficientemente esplicitato in atti e dichiarazioni. E’
inaccettabile proporre il finanziamento del decreto attraverso
l’utilizzo dei fondi della legge 440, già utilizzato per
finanziare le scuole paritarie, a fronte del fatto che ci sono
scuole che non sono in grado di pagare l’ordinario funzionamento,
come il pagamento della 3° area negli istituti professionali. Le
scuole autonome, i cui fondi sono ridotti a poche briciole, hanno
bisogno di più soldi, non di altre rapine.
·
E’ necessario che il ministro dia garanzie circa la
non riduzione dell’offerta formativa e il mantenimento delle
modalità di lavoro esistenti. Il titolo V della
Costituzione riconosce alle scuole l’autonomia didattica e
organizzativa, da ciò deriva che le scuole possono, se lo
vogliono, confermare l’attuale offerta formativa nei tempi e nelle
modalità attuali
·
Il ministro deve garantire il mantenimento degli
attuali organici non solo per il prossimo anno, ma anche
per gli anni a venire
·
Il ministro deve impegnarsi a non attuare il taglio
dei 12.000 posti previsto in finanziaria con cui garantire
la generalizzazione della scuola dell’infanzia, per mantenere gli
attuali livelli di istruzione e per rispondere a tutte le
richieste di tempo pieno e di tempo prolungato che i genitori
faranno
·
Non condividiamo l’introduzione del tutor
perché interviene nelle autonome determinazioni della scuola
autonoma, rende difficile e incerta la funzionalità delle scuole e
deprime il clima fra i docenti, attualmente le funzioni che
dovrebbe ricoprire il tutor vengono già svolte in modo più ricco.
Spetta ai docenti decidere e organizzare la didattica
·
In più parti il decreto interviene in materia di natura
sindacale, pertanto questi passaggi non possono essere ignorati
·
Non va assolutamente bene la gestione del precariato,
il DDL ha tempi troppo lunghi, 15.000 posti per le assunzioni in
ruolo sono una miseria e incombono ulteriori tagli in seguito ai
cambiamenti che si vogliono apportare, rivendichiamo l’immissione
in ruolo su tutti i posti vacanti
·
Anche per gli Ata e le problematiche relative alle
convenzioni e agli appalti, siamo pronti ad azioni di
mobilitazione del personale se si ridurranno posti di lavoro
·
E’ indispensabile addivenire alla difesa del potere
d’acquisto delle retribuzioni a fronte dell’impoverimento
delle buste paga dei lavoratori, il sindacato rivendica aumenti
nei termini dell’8% a copertura dell’inflazione, se l’offerta
rimarrà contenuta nei termini del 3% stabilito in finanziaria, non
esistono le condizioni per cominciare a trattare, ma si rischia
l’apertura di conflitto.
·
Riguardo ai tavoli di confronto proposti dal
ministro, la CGIL parteciperà ai tavoli politici sull’elaborazione
dei nuovi decreti, ma non parteciperà a tavoli tecnici su materie
in cui le decisioni sono già state prese in solitudine.
Il ministro Moratti ha
risposto ai vari interventi dicendo che:
-
Intende usare i finanziamenti della
legge 440 solo entro le finalità per le quali agisce. Ha
ereditato una situazione difficile, in quanto non c’era
finanziamento per gli appalti LSU e pertanto ha dovuto destinare
gran parte dei finanziamenti della finanziaria a questo uso
-
Si dichiara pronta ad aprire le
trattative per il secondo biennio contrattuale non appena verrà
fatta una ricognizione con il ministro dell’economia,
probabilmente fra febbraio e marzo
-
Rispetto alle leggi sullo stato
giuridico che sono in discussione, si è impegnata a dare parere
positivo solamente nel caso che le leggi in questione non
invadano campi di natura sindacale
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I tavoli tecnici proposti hanno
solamente una funzione istruttoria per i tavoli politici che
seguiranno, a cui sono demandate le decisioni
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La scuola dell’infanzia non
rappresenta un diritto perché non è scuola dell’obbligo, e
questa è la ragione per cui non è stata inserita la
generalizzazione.
La CGIL scuola ha
concluso dicendo che non parteciperà ai tavoli tecnici su
organici e ricadute sul personale se non ci sarà garanzia, da
parte del ministro, del blocco degli organici per gli anni a
venire, del mantenimento dell’attuale offerta formativa, e che non
ci saranno tagli di posti. Senza queste garanzie non c’è ragione
di partecipare a tavoli istruttori. La CGIL scuola è invece
interessata a partecipare ai tavoli politici che si apriranno. Ha
ribadito che le scuole autonome possono mantenere l’attuale
livello di offerta formativa e che tale sicurezza deriva anche dal
confronto con costituzionalisti.
Roma, 5 febbraio 2004 |