Legge 30 sul mercato del lavoro
Sciopero di un'ora il 29 settembre 2003
Care
compagne e cari compagni,
da
settembre è pienamente operativa la legge 30 sul mercato lavoro.
Un dispositivo legislativo imposto dal Governo che la CGIL ha
osteggiato in tutti i modi perché rende il lavoro più precario,
perché manomette il sistema di norme e tutele che compone il
diritto del lavoro, perché affossa la contrattazione, perché
frantuma e rende ingestibile il mercato del lavoro lasciando le
lavoratrici e i lavoratori più deboli e più soli. Ma soprattutto
perché rappresenta un vero e proprio manifesto ideologico il cui
obiettivo, in nome della flessibilità e del mercato, mira a
smantellare l’intero sistema dei diritti e delle tutele che
caratterizzano il mercato del lavoro in Italia.
Una
flessibilità del lavoro senza un’estensione dei diritti e delle
tutele significa deregolamentare i rapporti di lavoro, sia
pubblici che privati, senza peraltro incrementare l’occupazione.
Vuol dire, in buona sostanza, avere un’idea di sviluppo della
società basata sul mercato e le sue leggi, quindi una società
senza regole governata dalla legge del più forte. Questo
contribuisce ad alimentare quel declino industriale, denunciato
dal nostro sindacato i cui effetti, inevitabilmente,
determineranno un declino sociale, politico ed etico.
Proprio
per contrastare questo disegno e per ribadire l’idea di una
società democratica che vede al centro l’estensione e
l’universalità dei diritti nel lavoro e del lavoro, la CGIL ha
indetto la mobilitazione di tutto il mondo del lavoro pubblico e
privato per dire no alla legge 30 e agli effetti deleteri che
questa produce sul mercato del lavoro.
Il mondo
della scuola è, quindi, chiamato, come tutto il mondo del lavoro,
alla mobilitazione proprio perché è direttamente coinvolto da quei
fenomeni previsti dalla legge 30. La mancata immissione in ruolo
di migliaia di docenti e di personale Ata altro non significa che
la volontà di precarizzare i rapporti di lavoro anche nella
scuola. Significa provare ad introdurre nel comparto quelle forme
contrattuali richiamate dalla legge 30 quali il contratto a
somministrazione, il lavoro intermittente, il contratto di
inserimento, il lavoro condiviso, il contratto di progetto ecc.
con meno tutele e meno diritti delle tradizionali forme
contrattuali. Si tratta in buona sostanza, in nome di una logica
di taglio e in nome della flessibilità, di terziarizzare il
sistema e di continuare, da parte del governo, verso una più
radicale esternalizzazione dei servizi. L’obiettivo è quello di
ridimensionare fortemente la scuola pubblica riducendone i diritti
e le tutele. In questo senso e con queste finalità si muovono i
disegni di legge presentati da alcuni partiti di governo di
decontrattualizzare il rapporto di lavoro dei docenti e di abolire
le rappresentanze sindacali unitarie.
La
vertenza aperta dalla CGIL contro la legge 30 è anche la vertenza
aperta dalla Cgil Scuola contro la precarizzazione, l’esternalizzazione
e la decontrattualizzazione che questo Governo vuole
imporre al mondo della scuola. E’ necessario il raccordo con le
strutture confederali per un impegno comune di mobilitazione e di
lotta per la riuscita dello sciopero.
Segue
lettera di adesione
Al Dott.
Franco INGLESE
Direzione
Generale per la Basilicata
Ministero
Istruzione Università Ricerca
Potenza
Ai Prefetti
delle province
di Matera e
Potenza
Prot. n.
9/3
Potenza 13 settembre 2003
Oggetto:
Adesione allo sciopero proclamato dalla Confederazione Cgil.
In riferimento
alla nota dell’ 8 settembre 2003, con la quale la Confederazione
sindacale Cgil di Basilicata comunica la proclamazione e la durata
dello sciopero generale articolato che il 29 settembre 2003
interesserà il Pubblico Impiego, la Scuola e i Servizi, la
scrivente Organizzazione sindacale confederale del comparto Scuola
comunica l’adesione a tale proclamazione.
Lo sciopero
regionale è stato indetto nella piena condivisione della decisione
assunta dalla CGIL Nazionale di promuovere una campagna
informativa sulle modifiche previste dalla L.30/03 sul mercato del
lavoro con l'utilizzo di ore di sciopero articolato, la CGIL di
Basilicata ritiene la L. 30/03 un attacco ai diritti dei
lavoratori attraverso la completa precarizzazione dei rapporti di
lavoro.
Il mondo della
scuola è chiamato, come tutto il mondo del lavoro, alla
mobilitazione proprio perché direttamente coinvolto dalla
precarizzazione del rapporto di lavoro di migliaia di lavoratori a
causa delle mancate immissioni nei ruoli prevista dalla legge 30.
La CGIL Scuola
di Basilicata dichiara, conseguentemente, di proclamare lo
sciopero generale del comparto per il 29 settembre 2003:
-
che la
durata dello sciopero sarà, per tutti i lavoratori e le
lavoratrici ata, docenti e dirigenti scolastici, riferita alla
prima ora del turno di funzionamento antimeridiano;
-
che la
giornata di effettuazione coinciderà con lo sciopero proclamato
per gli altri comparti del pubblico impiego e dei servizi del
lavoro dalla Cgil.
La proclamazione è da intendersi effettuata ai
sensi della Legge 146/1990 così come modificata dalla Legge
83/2000.
Distinti
saluti.
Il Segretario
Regionale
Luciano Liscio |