Il Quotidiano
Martedì 25 marzo 2003
L'astensione dal lavoro ha avuto un'adesione a livello regionale
di circa il 60 per cento dei docenti
Al via la
"controriforma" Moratti
Contratti, organici e
precariato al centro dello sciopero degli
insegnanti
I LAVORATORI si mobilitano per una scuola pubblica di qualità.
È questo il senso dello sciopero generale indetto nella giornata
di ieri da tutto il personale della scuola.
Per l'occasione i sindacati provinciali di Cgil scuola, Cisl
scuola, Uil scuola e Snals hanno convocato una conferenza stampa
nel "Grande Albergo" di Potenza per ribadire i concetti di difesa
e sviluppo della scuo1a pubblica, per una rapida conclusione del
contratto di lavoro, per la difesa degli organici, la stabilità
del personale e le immissioni in ruolo.
Lo sciopero generale di ieri ha registrato la forte adesione del
personale docente e di quello ausiliario, riportando una
partecipazione del circa 60%, solo a livello regionale.
In quella che è stata denominata dai sindacalisti la "contro
riforma Moratti" sono stati inquadrati tre obiettivi principali
che originano la contestazione: il contratto, gli organici, il
precariato.
In tale contesto infatti, si inseriscono le tre "E" di emergenza
che contrastano le tre 'I' (impresa, inglese e informatica)
previste dal Governo Berlusconi.
Per quanto riguarda il primo obbiettivo, quello dei contratti, è
stato spiegato da Saverio Lolaico, segretario regionale Snals che
il contratto è scaduto dal 31 dicembre 2001 per circa un milione
di persone da sedici mesi e, non è stato in seguito adeguato dal 1
gennaio 2002.
La legge Finanziaria 2003 consente a livello nazionale un taglio
all'organico proprio nella nostra regione, secondo un'ipotesi
stilata dal Ministero dell'istruzione che fa riferimento al
2003-'04, l'organico subisce un taglio del 2,77%. Attualmente il
settore scuola in Italia registra 130.000 posti vacanti mentre
vengono nominati altrettanti docenti con contratti a termine e
300.000 posti precari, in Basilicata verrebbero tagliati 270 posti
per docenti e 100 per il personale Ata, anche quest'ultimo
pesantemente ridotto. Con lo sciopero di ieri i sindacati hanno
anche voluto lanciare un forte appello di pace per dire "basta
alla guerra in Iraq". E se per Luciano Liscio, segretario
regionale Cgil scuola, la “riforma Moratti" divide il settore in
questione in censi e classi, per Luigi Enrico, segretario
regionale Cisl scuola, è “necessario mettere a fuoco un problema
così particolare per effettuare un cambio di rotta che garantisca
il diritto allo studio ai giovani". I sindacalisti. parlano
inoltre di “legge incostituzionale" in quanto a trattare in
materia d'istruzione sono stati designati gli enti locali e non il
Parlamento. Dall'incontro è emersa la volontà da parte dei
sindacati a creare una sinergia con i parlamentari lucani,
affinchè vengano risolti i problemi che interessano in questo
momento il mondo della Scuola. Per raggiungere tale obiettivo è
stata chiesta una forte partecipazione all'incontro dei
parlamentari lucani. A testimoniare l'impegno degli onorevoli
lucani in tal senso,erano presenti all'incontro i deputati Antonio
Potenza e Giuseppe Molinari. Potenza ha espresso la necessità di
attuare in questo momento «un'azione unitaria» e ha parlato ancora
di un suo impegno personale a portare avanti questa battaglia a
livello romano. Il parlamentare ha poi definito la riforma Moratti
"carta straccia, che serve solo come momento propagandistico".
Potenza ha infine auspicato alla realizzazione di una Scuola che
«resti libera con le correzioni necessarie, tenendo conto però, di
ciò che accade nelle singole realtà». Molinari, condividendo
l'attuale momento di protesta da parte del sistema scolastioo ha
proposto invece un tavolo di concertazione tra i sindacati e il
presidente della Regione Basilicata per tentare di risolvere le
questioni importanti che interessano la Scuola oggi. La riforma
Moratti è stata poi definita da Molinari "classista e
discriminante". È una riforma, aggiunge Molinari, «voluta
soprattutto e solo da Confindustria». Tutti d accordo o quasi gli
operatori del settore nel voler costruire oggi la scuola del
futuro, quella capace cioè, di creare la società del domani. |