Il governo nega la realtà e accusa i precari e il centrosinistra

 comunicato stampa di Luciano Liscio

 

Il ministro Giovanardi, oggi alla Camera,  ha scelto di attaccare "la solita politica del centro sinistra di aver rigonfiato a dismisura il numero dei precari", negando la realtà di una situazione che rischia di sfuggire di mano a tutti.

Per due anni questo governo e il suo Ministro dell’Istruzione hanno:

  •  bloccato le immissioni in ruolo (anche quelle già programmate e contenute nella finanziaria del 2001);

  • messo mano alle graduatorie permanenti unificando la quarta e la terza fascia per favorire i docenti delle scuole private;

  • modificato continuamente le tabelle di valutazione dei titoli.

Il precariato, che gradualmente era destinato a rientrare in limiti fisiologici, si è rigonfiato a dismisura, con una contrapposizione dei docenti a seconda delle nuove e vecchie classificazioni: i precari storici, i vincitori di concorso e i Sissini.

La posta in gioco è grossa si tratta del posto di lavoro di tanti docenti: da una parte coloro che lavorano da anni nella Scuola, dall’altra i giovani abilitati nei corsi Ssis, con i vincitori di concorso più defilati perché condannati ad aspettare il contingente di posti a loro destinato per le future (?) immissioni in ruolo.

La stessa manovra viene condotta dal governo nell’area della non docenza: i supplenti collaboratori scolastici sono posti in contrapposizione con gli addetti alle pulizie ex LSU.

E così si cerca di nascondere la volontà di incidere sulla natura pubblica della Scuola italiana che, fornendo uguali opportunità formative ai suoi cittadini, ha garantito l’unità non solo culturale del Paese.

La CGIL Scuola promette un settembre “caldo” a difesa della Scuola pubblica e dei diritti dei professionisti che in essa esercitano la propria attività.

Già da oggi è possibile presso le sedi CGIL sottoscrivere una petizione ai partiti politici per:

punto elenco

l’immediata immissione in ruolo su tutti i posti disponibili;

punto elenco

un sistema di reclutamento pubblico, trasparente e di cui lo Stato mantenga l’esclusiva pertinenza che continuerà durante l’anno scolastico 2003-2004.

È anche possibile procedere all'invio di un atto di diffida collettivo, premessa per il ricorso al TAR contro le mancate immissioni in ruolo che la CGIL Scuola promuoverà in assenza di risposte da parte dei Ministri interessati.

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