ordinanza
moduli).
La
Cgil scuola ha valutato come prioritaria, in una fase complessa
come quella che viviamo, l'esigenza di garantire al personale
l'accesso alle procedure di mobilità in tempi certi: le scadenze
sono state individuate nella data del 18.02.03 per i docenti e nel
25.02.03 per gli ATA.
Reputiamo comunque gravi le responsabilità dell'Amministrazione
per i ritardi e le inadempienze che hanno pesantemente
condizionato la conclusione dell'accordo.
Non
sono state infatti garantite le condizioni per sviluppare in modo
adeguato il confronto a causa di convocazioni scarse nel numero ed
assolutamente improvvisate nei tempi.
Ciò ha
impedito, nei fatti, di dare organicità ad una materia che avrebbe
bisogno di una radicale rivisitazione dei singoli istituti alla
luce dei molteplici cambiamenti intervenuti.
In
queste condizioni, tra l'altro, non è stato possibile neanche
lavorare su una ipotesi di testo coordinato nonostante l'impegno
assunto in tal senso fin dallo scorso anno.
La Cgil
scuola ha richiamato al tavolo contrattuale, e si è riservata di
sottolinearli in una nota a verbale, gli elementi di incertezza
che pesano sulla mobilità per l'effetto incrociato delle
incursioni legislative sul terreno contrattuale effettuate dalla
Legge Finanziaria 2003 e dei gravi provvedimenti legislativi sul
personale varati dal governo.
Non è
sono chiari e quantificati, infatti, i tagli del personale
previsti nella finanziaria del 2002 e del 2003 nè la riduzione dei
posti che deriverà dalla riconduzione a 18 ore delle cattedre e
dalla possibilità di non rispettare i decreti costitutivi delle
stesse.
Inoltre
non è stato valutato l'effetto sugli organici della
implementazione degli appalti sui servizi di pulizia, igiene e
sorveglianza.
Anche
il riassorbimento nei ruoli del personale ATA collocato fuori
ruolo e dei docenti eventualmente restituiti al ruolo dopo le
visite mediche avrebbe richiesto una attenta valutazione degli
effetti sulla funzionalità delle scuole. Abbiamo ottenuto, nel
contratto, garanzia e tutela per il personale mentre la
funzionalità delle scuole, che dovrebbe essere preoccupazione
della Amministrazione, è stata trascurata con grande indifferenza.
Analogamente i problemi legati alla individuazione e alla gestione
del personale appartenente a classi di concorso in esubero (D.I.
212) avrebbero richiesto una Amministrazione disponibile alla
ricerca di soluzioni tese a favorire ogni forma di mobilità
professionale volontaria.
In
sostanza il quadro accennato avrebbe richiesto l'apertura
tempestiva di tavoli di confronto con le OOSS sulle diverse
problematiche per rendere chiare le volontà politiche del Ministro
e i conseguenti impegni sul personale.
Tutto
ciò avrebbe dovuto essere una condizione preliminare per poter
individuare nel contratto sulla mobilità soluzioni adeguate alle
diverse questioni.
Il
contratto quindi non presenta che piccole modifiche al testo
precedente che illustreremo nei prossimi giorni con alcune schede
più dettagliate.
Roma, 15 gennaio 2003