Precari: è una vera e propria emergenza

di Enrico Panini

 

Precari

Rappresenta una vera e propria emergenza quantitativa (quasi il 20% dell’organico) e qualitativa (i diritti e le incursioni possibili per rendere ancora meno garantito il lavoro).

Rappresenta una priorità di lavoro di TUTTA la nostra organizzazione, come si evince anche dalle decisioni politico-organizzative assunte fin dal 2002.

 

Corte Costituzionale e nomine in ruolo

Siamo stati l’unica organizzazione a contestare l’unificazione terza e quarta fascia (la madre di tutti i problemi degli ultimi due anni) e a presentare decine di ricorsi che sono arrivati ora davanti alla Corte Costituzionale.

Per noi prioritarie sono le nomine in ruolo (si può già nominare esaurendo prima e seconda fascia, dove ci sono, si possono già nominare i vincitori di concorso e gli ata). Va tolto ogni alibi ad una maggioranza che terrà inchiodati a lungo i precari su un disegno di legge che, in attesa di approvazione, bloccherà le nomine in ruolo (anche con il consenso di spezzoni di categoria) predisponendo le condizioni oggettive per successive soluzioni malthusiane.

E’ quanto sta accadendo già sul versante dei dirigenti scolastici: migliaia di posti vacanti e nessun concorso ordinario. Così saranno i direttori regionali di fiducia a nominare i dirigenti incaricati.....

 

Precari docenti

Sul disegno di legge che presenteranno i partiti di Governo noi dobbiamo stanare ministro e maggioranza a dire le proposte e a discuterle pubblicamente a partire dal fatto che questa situazione è responsabilità di chi ha cambiato 6 volte le graduatorie in poco meno di due anni!.

Se si và al DDL esso non deve ignorare alcuno dei problemi emersi nel frattempo (dall’approvazione della L.124) ma, per evitare dabbenaggini, di nuovo la questione immissioni in ruolo è dirimente delle volontà politiche.

Il nostro obiettivo deve essere quello di evitare assurde lotte fra SSIS, precari e vincitori di concorso che fanno solo il gioco di chi vuole tagliare gli organici e precarizzare il lavoro.

E’ noto a noi, che l’abbiamo denunciato, anche su questo punto, unici nel panorama sindacale, il fatto che la legge Moratti preveda la chiamata diretta da parte delle scuole. Per questo occorre grande attenzione ed una forte funzione di direzione e di orientamento della nostra organizzazione.

Irrinunciabile, per noi, il ripristino di una diversa valutazione fra servizio pubblico e servizio privato considerato che la scelta di unificare il punteggio, oltreché illegittima, rappresenta una bomba a scoppio ritardato della quale ai più sfuggono le conseguenze dirette.

 

Precari ata

Anche per gli ATA la CGIL Scuola chiede che si proceda all’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili.

Aggiungiamo che abbiamo diffidato e denunciato il ministero che ha colpevolmente ed in modo ingiustificato rinviato tutte le nomine scaricando gli adempimenti sulle scuole.

Andremo avanti con la denuncia fino alla condanna del Ministero (così si capirà sull’avvio dell’anno scolastico chi si batte per la sua regolarità e chi fa chiacchiere) e tuteleremo tutti coloro che, a causa delle decisioni del Ministero, non avessero la nomina e la retribuzione dal 1 settembre.

 

Qualità

Vale per le nomine e per il funzionamento: la nostra diffida intende raccogliere anche il malcontento delle tante scuole che si vedono scaricate migliaia di nomine e che deve avere una rappresentanza.

Ma che dire del taglio continuo di risorse (ad es.: il taglio alle spese di funzionamento 2003 arrivato a luglio!!!), dei ritardi nell’arrivo delle risorse (al  riguardo risulterebbero bloccati presso le direzioni regionali ancora oggi migliaia di euro di competenza delle scuole). O che dire dell’organico di fatto che taglia ulteriormente le classi e peggiora la qualità (è di poche ore fa l’arrivo di una lettera di protesta per una terza meccanici di 31 alunni e 4 rifiutati perchè arrivati all'ultimo momento da altre città!!).

Vale per i servizi, cioè vale per dire che siamo contro l’affidamento a privati (cd “esternalizzazioni”) della gestione dei servizi nelle scuole perché è la qualità ad uscirne sconfitta.

Su questo tema abbiamo lanciato diversi mesi fa una vertenza nazionale (con la Confederazione e la Filcams Cgil) contro le esternalizzazioni. L’abbiamo fatto noi perchè, nonostante le nostre richieste esplicite, le altre organizzazioni hanno confermato un punto di vista diverso dal nostro con l’accettazione dell’esternalizzazione. Nelle prossime settimane rilanceremo con decisione questa vertenza.

Vale per i costi della scuola, a partire dalle crescenti spese per i libri di testo e l’altro materiale aggravato dal fatto che tante leggi sul diritto allo studio privilegiano le private.

 

Legge Moratti.

Sulla sperimentazione abbiamo depositato il ricorso al TAR Lazio contro il Decreto e siamo stati gli unici a farlo, così come siamo stati gli unici ad esprimere un voto negativo al momento del pronunciamento del CNPI.

Un effetto l’abbiamo già ottenuto con il deposito del ricorso ed il relativo annuncio e lo dobbiamo dire a gran voce: il Ministero, avuta conoscenza del deposito del nostro ricorso che è l’unico atto politico accaduto dopo l’emanazione del decreto sulla sperimentazione, ha immediatamente fatto retromarcia su un punto rilevante: la possibilità di sperimentare il maestro prevalente.

Siamo molto contenti per questo primo risultato ed andiamo avanti.

Importante sarà il lavoro che le nostre RSU potranno fare per far crescere un protagonismo dei collegi dei docenti contro il Decreto evitando qualsiasi logica “buonista”, del tipo tanto non fa male.

Distinguiamo fra inglese ed informatica (di cui dobbiamo essere strenui sostenitori della qualità da dare all’applicazione) dall’art.1 che è inaccettabile per la vaghezza (che cosa? Per quanto? Come? Perchè? sono le domande senza risposta di un provvedimentucolo che contrasta con la stessa legge 53 e che cerca di beffare gli organi collegiali) e per la presunta furbizia (le indicazioni Bertagna che invece di passare dal Parlamento transitano dal Decreto alle scuole).

Sull’incostituzionalità della Legge Moratti ribadiamo la nostra decisione di sollevare la questione, obiettivo per il quale dobbiamo produrre ricorso al TAR a firma di una persona lesa da un provvedimento applicativo (non dalla Legge in sé) e chiedere di sollevare davanti alla Corte il vizio di legittimità costituzionale.

^ Top ^